
Vasilij Kandinskij, nato a Mosca nel 1866 e morto a Neuilly-sur-Seine nel 1944, è uno dei pittori più influenti nell’arte del XX secolo, nonché fondatore dell’Arte Astratta o Astrattismo.
Molto attaccato ed influenzato dall’arte impressionista, tra le sue opere più conosciute possiamo citare: The Blaue Reiter (Il Cavaliere Azzurro) e le numerose serie di Impressione, Improvvisazione, Composizione.
Kandinskij era assai affascinato dal colore, e per questo ne studiò le proprietà e caratteristiche.
Riuscì addirittura ad associare ad ogni colore il suono secondo lui corrispondente, e a mettere in relazione i diversi colori con le tre forme geometriche più semplici -cerchio, quadrato, triangolo-.
Il pittore russo ipotizzò, più specificatamente, che certi colori possono essere potenziati da certe forme e indeboliti da altre. I colori squillanti si intensificano se posti entro forme acute (ad esempio il giallo in un triangolo); i colori profondi vengono rafforzati da forme tonde (il blu per esempio da un cerchio); i colori caldi, infine, acquistano maggiore forza se interposti in forme quadrangolari (ad esempio il rosso con un quadrato).
Per quanto riguarda i suoni, invece, Vasilij teorizza che:
- il ROSSO, riconducibile al calore, all’energia e alla vivacità, può essere paragonato al suono martellante del tamburo;
- il GIALLO, riconducibile al sole, al dinamismo e al calore spirituale, può essere paragonato al suono squillante della tromba;
- il BLU, colore della profondità, della purezza e della quiete, può essere paragonato al suono grave del violoncello o del contrabbasso, o a quello profondo dell’organo;
- il VERDE, il colore in assoluto più calmo poiché frutto della mescolanza tra il blu e il giallo, è il colore della tranquillità e dell’equilibrio, e può essere paragonato al suono lieve del violino;
- l’ARANCIONE -incontro tra il rosso e il giallo-, esprime sicurezza, salute e serietà, e può essere paragonato al forte suono di una campana, di un contralto o di una viola;
- il VIOLA -incontro tra il rosso e il blu-, richiama la tristezza, la malinconia e la malattia, e può essere paragonato al suono profondo del corno inglese, delle zampogne o del fagotto;
- l’AZZURRO -tonalità del blu mescolata al bianco-, è il colore del cielo e dà un senso di limpidezza e indifferenza, e può venire paragonato al suono dolce del flauto.
Il NERO e il BIANCO, che non sono definiti dei veri e propri colori ma rispettivamente la loro assenza e la loro somma, vengono musicalmente paragonati alla pausa finale di un’esecuzione musicale (nero) e al silenzio e alla pausa (bianco).
Queste osservazioni sui colori ovviamente sono il frutto degli studi e delle teorie di Kandinskij, definiti da lui “provvisorie e grossolane”, ma le trovo -e le ho trovate personalmente- molto utili non solo per curiosità personale ma -e soprattutto- per metterle in pratica su opere artistiche i quali colori, adesso, potranno avere non solo un significato estetico ma anche simbolico, e quindi più facile e diretto per catturare l’attenzione dell’osservatore e trasmetterne le giuste sensazioni ed emozioni.

Per chi fosse interessato ad ulteriori descrizioni ed informazioni, può consultare il libro ‘LO SPIRITUALE NELL’ARTE’, la fonte su cui mi sono basata per questo articolo.